La metodologia delle Educational City

Un metodo didattico per le istituzioni scolastiche. Un metodo produttivo per i servizi pubblici.
Oltre le aulee, dentro i territori

I paradigmi delle Educational City

Tangibile e persistente

Il metodo didattico di Educational City è mutuato dalle metodologie dell’apprendimento di servizio (service learning) e dall’apprendimento basato su prodotto (product based learning). Questi approcci pedagogici promuovono un apprendimento basato sull’esperienza diretta.

Il product based learning è un modello incentrato sulla produzione di un oggetto finale. Incoraggia gli studenti a progettare, sviluppare e realizzare prodotti fisici o digitali che rispondano a esigenze reali, promuovendo un apprendimento attivo attraverso il fare. Enfatizza il processo di creazione come mezzo di esplorazione e comprensione, permettendo agli studenti di sperimentare direttamente i risultati del loro lavoro e di apprezzarne l’impatto tangibile.

La tangibilità richiama anche la Pedagogia dell’Esposizione (Exhibition Pedagogy). Questo approccio pedagogico sottolinea l’importanza di rendere visibili e condivisibili i risultati dell’apprendimento attraverso esposizioni pubbliche dei lavori degli studenti, che possono assumere forme diverse, come mostre, presentazioni o progetti digitali.

Il concetto di “tangibile” si carica di un significato più ampio rispetto ad un mero prodotto: non si tratta solo di produrre oggetti, ma di generare impatti sociali positivi, di innescare trasformazioni concrete nella vita delle persone e di rafforzare il tessuto connettivo delle nostre comunità.

Le Educational City valorizzano l’apprendimento esposto e condiviso con un pubblico più ampio, sconfinando dalla comunità scolastica. Il concetto di “persistenza” enfatizza la creazione di impatti duraturi e significativi sul territorio e nella comunità, con i prodotti didattici come eredità fisica di conoscenze e soluzioni che hanno vissuto la comunità territoriale.

Persistenza pubblica dei loro progetti consente agli studenti di ricevere feedback reale e costruttivo, incrementando la loro motivazione e il senso di responsabilità verso il proprio lavoro.

Questo approccio trasforma lo spazio urbano in un’aula estesa, dove ogni progetto esposto diventa un punto di incontro tra gli studenti e la società, promuovendo un dialogo continuo e costruttivo sulle sfide e sulle opportunità del futuro.

Centralità del territorio e delle comunità

Il service learning, che integra il servizio alla comunità con l’istruzione, offre agli studenti l’opportunità di applicare le conoscenze teoriche in contesti reali, sviluppando al contempo un senso di responsabilità sociale e cittadinanza attiva. Rende l’apprendimento più pertinente e significativo per gli studenti, trasformandoli in agenti di cambiamento capaci di affrontare e risolvere problemi sociali concreti.

Questa dimensione sottolinea l’importanza di integrare il contesto locale e le sue esigenze nei progetti educativi, invitando docenti e dirigenti a concepire la didattica come un laboratorio attivo di indagine e intervento nel tessuto sociale e culturale.

Le attività didattiche portano allo sviluppo di prodotti e servizi che rispondono alle esigenze del territorio e valorizzano le peculiarità, offrendo soluzioni che ne sostengono e ne promuovono la cura. Le Educational City intendono l’apprendimento anche come esperienza concreta di crescita reciproca tra studenti e comunità

L’adozione di questa prospettiva richiede un’apertura pedagogica che valorizzi l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta e promuova collaborazioni strategiche con le realtà locali, rendendo la scuola un fulcro di sviluppo comunitario. Lavorare in contesti reali arricchisce il percorso formativo con competenze trasversali cruciali come il pensiero critico, la capacità di risolvere problemi e la collaborazione.

Le Educational City non intendono gli output finali come prodotti tecnici che, in maniera funzionalista e soluzionista, risolvano un problema del territorio. I progetti di apprendimento si arricchiscono di un ulteriore strato di significato quando includono la raccolta e condivisione di storie locali, permettendo agli studenti di connettersi più profondamente con il loro ambiente. Diventa centrale l’importanza delle storie nel modellare la nostra comprensione dei luoghi e delle relazioni sociali. Oltre a utilizzare il racconto come strumento di esplorazione e di apprendimento, si aiuta a costruire una memoria condivisa della comunità, rafforzando il senso di appartenenza e identità.

Approccio aperto

La dimensione dell’apertura enfatizza l’importanza di processi aperti e condivisi per la creazione di un patrimonio intellettuale pubblico, stimolando l’innovazione e rafforzando le comunità. Questo principio si ispira all’ideale dell’open-source, promuovendo la modifica, lo studio, il riutilizzo e la redistribuzione delle conoscenze per abbattere le barriere e democratizzare l’accesso alle tecnologie digitali.

Implementando questa filosofia, le Educational City cercano di generare strumenti e ambienti di apprendimento inclusivi e collaborativi, dove la condivisione della conoscenza agisce come motore di crescita culturale ed economica. L’adozione di pratiche open source trascende la semplice condivisione di strumenti tecnologici rilasciante con licenze aperte, o condivisione di contenuti didattici. I progetti didattici delle Educational City sono open-by-design, pensati e disegnati per includere la partecipazione esterna, influenzando positivamente e in maniera significativa i processi di comunità e l’interazione umana.

La capacità di modificare e ri-condividere progetti, unita alla revisione collettiva e alla creazione di documentazione accessibile, stimola un ciclo virtuoso di innovazione aperta. Questo approccio favorisce anche l’emergere di comunità di sviluppatori coese e produttive, caratterizzate da una partecipazione proattiva e auto-regolamentata.semplice dotarsi di una virtuosa licenza open-source

La cultura dell’open source trova un terreno fertile nell’ambito educativo, promuovendo una didattica basata sulla collaborazione, sul miglioramento continuo e sull’etica della condivisione. Il modello di apprendimento hacker, caratterizzato da un approccio critico e speculativo, invita a superare le barriere imposte dai tradizionali sistemi di apprendimento e a considerare la conoscenza come un bene comune, liberamente accessibile e migliorabile attraverso il contributo collettivo.

Empowerment attraverso la Tecnologia digitale

I padri e le madri delle tecnologie digitali, in particolari di quelle legate al web, nutrivano grandi speranze per il potenziale positivo della tecnologia. Tuttavia, gli ultimi anni hanno rivelato come i media digitali e gli agenti intelligenti possano creare o intensificare effetti negativi sugli utenti.

Da un lato abbiamo bisogno sia che media digitali e algoritmi intelligenti, nella loro agentività, siano pensati e progettati con paradigmi di cura e responsabilità; dall’altro, che noi tutti cittadini digitali assumiamo una postura pedagogica che consideri e reclami le tecnologie come strumento di empowerment. Su questo secondo aspetto lavorano le Educational.City.

Intendiamo tecnologie come strumenti che rivestono un ruolo cruciale nel modellare società più eque e partecipative, e individui sani e imprenditivi. L’empowerment tecnologico può essere visto come un’estensione dell’autonomia individuale kantianamente intesa. Per questo serve puntare su tecnologie che fondativamente siano veicoli di autoefficacia, libertà, e di potenziamento individuale e collettivo

Tecnologie aperte accelerano l’innovazione attraverso la collaborazione, e assicurano che le innovazioni siano accessibili a tutti, contribuendo a ridurre le disuguaglianze digitali e a promuovere un’equità tecnologica.

Le Educational City si impegnano attivamente nell’educazione digitale a scuola per garantire che queste opportunità offerte dalla tecnologia digitale siano accessibili a tutti, non solo ai privilegiati che se lo sono guadagnati per un diritto di nascita.

Pragmaticamente, tecnologie come la fabbricazione digitale democratizza il processo di creazione, permettendo a chiunque di trasformare idee in realtà fisiche. Stimola la creatività a livello individuale e comunitario, e promuove l’autonomia produttiva e una maggiore indipendenza dal sistema industriale tradizionale.

Per essere potenziante, c’è bisogno di consapevolezza della non-neutralità delle tecnologie digitali. Serve quindi educare individui che non solo padroneggino le tecnologie digitali ma sono anche sensibili alle loro implicazioni etiche, sociali e di accessibilità, contribuisce alla creazione di una società digitale equa e abilitante.

Gli esseri umani e le comunità devono essere sempre trattati come fini e mai come mezzi. In termini di empowerment tecnologico, ciò implica che la tecnologia debba essere sviluppata e utilizzata in modi che rispettino la dignità umana, piuttosto che sfruttare o degradare l’essere umano.

Approccio politico

L’architettura di qualsiasi sistema educativo rappresenta, in sé, una dichiarazione politica. Attraverso la definizione delle priorità e dei valori, essa modella sia il percorso di apprendimento dei giovani cittadini che il futuro tessuto sociale della comunità (polis). Questo vale per i programmi educativi formalmente stabiliti dalle istituzioni democratiche nell’ambito della pubblica istruzione, e anche per i contenuti di e-learning e i tutorial che emergono nell’infosfera, spesso guidati da algoritmi e interessi privati.

Affrontare la questione della tecnologia nelle aule è un ulteriore atto politico: implica una scelta deliberata tra fornire un’educazione tecnologica controllata dalla comunità scolastica, che rifletta valori condivisi e obiettivi sociali, e lasciare che siano unicamente le entità private a plasmare quest’educazione secondo logiche private e chiuse.

Di fronte a queste considerazioni, emerge chiaramente che un Approccio Politico deve essere intenzionalmente integrato nelle metodologie didattiche.

Le Educational City diventano laboratori viventi dove l’educazione si fonde con l’innovazione tecnologica per trasformare gli studenti in agenti di cambiamento. Futuri cittadini attivi, preparati a guidare e ispirare le comunità verso obiettivi di benessere ecosistemico (ambientale, civico e individuale), evidenziando il ruolo dell’apprendimento non solo come acquisizione di conoscenze, ma come mezzo per il cambiamento sociale collettivo.

Questo impegno collettivo verso l’educazione come un movimento sociale richiede una riflessione critica sugli obiettivi sociali e sulla responsabilità civica, invitando studenti e insegnanti a contribuire, qui e ora, alla creazione di una società più equa e sostenibile. L’approccio didattico si basa sulla convinzione che attraverso l’innovazione tecnologica e un impegno civico informato, possiamo costruire un futuro in cui tutti siano capaci di partecipare attivamente al disegno di una società di cura e di responsabilità.

Fiducia verso le scuole

Le scuole e il personale educativo rappresentano pilastri di fiducia e speranza per il futuro. È fondamentale riconoscere il loro potenziale trasformativo non solo nell’ambito dell’istruzione, ma in tutti gli aspetti della vita civica. Le scuole hanno il potere di essere molto più che semplici istituzioni di apprendimento; possono essere catalizzatori di cambiamento sociale, centri di innovazione comunitaria e principali contributori al benessere collettivo.

La fiducia nei docenti e nel personale scolastico è cruciale per realizzare questa visione. Sono loro che guidano gli studenti attraverso l’apprendimento, non solo trasmettendo conoscenze, ma anche insegnando valori, etica e responsabilità civica.

Coltivare la crescita dei docenti, come intellettuali e con un rapporto con la tecnica che sia consapevolezza proattiva e non di dominati. Fornire le tecnologie e i materiali didattici necessari per un insegnamento efficace e innovativo. Creare un ambiente in cui la collaborazione tra scuole, famiglie e comunità sia non solo incoraggiata, ma anche attivamente ricercata.

Come progettisti, riconoscere il valore della scuola, da non considerare come luogo più o meno passivo in cui far abitare le proprie progettuale, ma condividere responsabilità e progettazione con la comunità educante che vive e fa vivere quotidianamente la scuola.

Per consolidare la fiducia nelle scuole, è essenziale che professionisti e amministratori dedichino risorse e attenzione professionale a costruire progetti che le coinvolgano attivamente. Questo impegno include la dedizione di tempo significativo e lo sviluppo di iniziative condivise.

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