Il progetto delle Educational.city

Innovazione Sociale, Cittadinanza Globale, Educazione alle STEM, umanesimo digitale

Innovare l’apprendimento, trasformare i territori

Immagina uno scenario in cui dove ogni città, ogni borgo, ogni piazza è un aula. Ogni incontro nel territorio è una relazione educativa, un’opportunità di crescita. Nelle Educational City, l’apprendimento si libera dalle mura scolastiche. Non semplicemente per attivare una educazione all’aria aperta. Ma per essere libera per abbracciare l’intera comunità, da servire mentre si sviluppano competenze. Trasformando questo servizio in un’esperienza educativa su ambiti disciplinari dove abbiamo socialmente bisogno di maggior cura: STEM, digitale, competenze “morbide”, approcci e visioni transdisciplinari.

Nelle Educational City, la scuola evolve in un presidio dinamico di apprendimento, estendendosi oltre i suoi confini tradizionali per immergersi nella vita della comunità.

Questo approccio trasforma ogni aspetto del territorio in un’occasione educativa, dove l’azione didattica genera servizi innovativi attraverso il service learning. Epicentro di conoscenza, collaborazione e innovazione, dove l’educazione alimenta e viene alimentata dall’intera comunità, delineando un futuro dove apprendimento e vita civica si intrecciano indissolubilmente.

Una visione che è ecologica, perché tiene conto che questo non può essere una metodologia didattica che si applica quotidianamente in ogni lezione a scuola, ma un metodo da applicare all’interno di un ecosistema di approcci, tra cui anche lezioni frontali. Alimentando il sogno di un futuro costruito sull’apprendimento condiviso e sulla scoperta continua.

Un ruolo aumentato per le scuole

Le scuole all’interno del modello Educational City assumono un ruolo aumentato nel promuovere il benessere della comunità, arricchendo il territorio, valorizzando gli spazi pubblici e tutelando i beni comuni. Questo approccio segue e evolve le direttive delle Indicazioni Nazionali del 2012, che sottolineano l’importanza di una collaborazione attiva e concreta tra le istituzioni scolastiche e i vari attori locali. In questo contesto, si propone un cambiamento di paradigma motivato da due ragioni principali: la necessità di adattare il ruolo delle scuole alle esigenze del XXI secolo, ampliandone le funzioni oltre l’educazione tradizionale. Le scuole diventano così non solo luoghi di apprendimento ma anche centri di cultura e innovazione, grazie alla loro ubiquità in ogni comunità, sia nelle grandi città che nei piccoli centri.

Le normative europee e nazionali sull’educazione enfatizzano l’obiettivo di formare individui consapevoli e cittadini attivi, capaci di contribuire positivamente alla società. Questo obiettivo pone delle sfide significative in un mondo sempre più frammentato, dove i giovani si trovano a navigare tra realtà disparate e spesso disconnesse. La questione centrale diventa come incoraggiare nei giovani lo sviluppo di un senso critico di cittadinanza e la capacità di comprendere e gestire la complessità della realtà che li circonda, in un contesto in cui l’accesso immediato a informazioni e la soddisfazione rapida dei bisogni possono offrire una visione semplificata e rassicurante del mondo.

e quello di amministrazioni e comunità

Il tessuto urbano e i servizi rivolti alla comunità che lo vive sono sempre più chiamati ad essere sviluppati e co-creati da cittadini e professionisti.

Educational city fornisce un modello di infrastruttura che moltiplica le opportunità di scambio, accessibilità e partecipazione al processo di co-creazione di valore per il territorio, ponendo la scuola come luogo fisico e riconosciuto per innescare i processi di innovazione sociale nel proprio tessuto urbano. Una scuola che svolge anche un ruolo di “ponte” tra amministrazioni e soggetti del territorio quali associazioni, aziende, comitati cittadini, enti di ricerca.

Per le amministrazioni, educational city è una delle possibili risposte alla sfida che la società contemporanea ha lanciato alle amministrazioni pubbliche: quella di ripensare e sviluppare le proprie strutture, ruoli, metodi e strumenti, nella ricerca di azioni efficaci e percepite come legittime dalla comunità.

Attività didattiche realizzate mediante la partecipazione civica di soggetti del territorio
Chiamata all’azione

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